lunedì 9 aprile 2018

Ford GT : Figlia del mito


Negli anni '60 la Ford realizzò una delle più iconiche auto sportive della storia che riuscì a mettere in crisi persino le vetture di una casa blasonata come la Ferrari. Questo mostro, chiamato GT40, si impresse a fuoco nella memoria degli appassionati d'auto tanto che negli anni '90 la casa statunitense pensò di resuscitarla con la concept-car GT90.
Il prototipo era estremamente innovativo ma si discostava troppo dalla linea del precedente modello e una sua produzione in serie venne scartata. Non fu cestinata l'idea però di crearne un erede e questa si concretizzò nel 2004.

Quell'anno infatti, dopo una serie di concept car che ne anticipavano la linea, venne messa sul mercato la GT, la quale aveva il medesimo scopo della sua progenitrice : farsi largo nel settore delle supercar mettendosi in competizione in primis con le vetture del cavallino rampante.

La carrozzeria completamente in alluminio avvolgeva un propulsore V8 5.4 gestito da un cambio manuale a cinque rapporti. Tale motore erogava la potenza di 550 cv con 678 Nm di coppia e permetteva prestazioni ragguardevoli con un accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi e una velocità massima di 330 km/h.

Per sopperire alla grande potenza della GT gli ingegneri statunitensi installarono nuovi freni a disco ventilati con pinze in alluminio realizzati dalla Brembo e un differenziale a slittamento limitato.

Il design riprendeva quello della GT40 originale ma al netto delle misure la nuova vettura risultava essere leggermente più alta e leggermente più larga, non compromettendo comunque la resa visiva finale.

Prevista su una produzione di 4.500 esemplari, la GT venne prodotta per due anni fino al 2006 quando i vertici della Ford presero la decisione di interromperne la realizzazione nonostante ne fossero state costruite solo 4.038.  Per la seconda generazione si dovette attendere fino al 2016, un decennio che gli ingegneri americani si presero per affinare per bene la loro vettura.


Nessun commento :

Posta un commento