mercoledì 18 aprile 2018

Dodge Viper SR I RT/10 : Eredità velenose


Alla fine degli anni '80 la Dodge era alla ricerca di una vettura che le ridesse notorietà sul mercato delle auto sportive e per realizzare un mezzo che assolvesse adeguatamente al compito decise di ispirarsi ad un classico degli anni '60 come la Shelby Cobra.
Partendo da questo presupposto i tecnici statunitensi progettarono una roadster ad alte prestazioni che vide la luce in maniera definitiva nel 1992. La chiamarono Viper RT/10, in modo tale da richiamare non solo la vettura progettata da Carroll Shelby ma anche le versioni Road & Track delle vecchie Challenger e Charger.

Dalla linea estremamente massiccia ma aerodinamica, la vettura  aveva una carrozzeria composta da tubi di acciaio ricoperti da pannelli in vetroresina RTM sotto il quale si nascondeva un motore altamente particolare.

Si trattava di un V10 8.0 sviluppato originariamente per i veicoli commerciali della Chrysler e successivamente elaborato dalla Lamborghini (allora sotto controllo statunitense) per erogare la potenza di 400 cv con coppia di 626 Nm. Grazie all'implementazione del cambio manuale a sei rapporti la Viper era in grado di raggiungere la velocità massima di 264 km/h con un accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi.

Gli interni, come ci si aspetterebbe da una vettura sportiva, erano abbastanza minimalisti e non erano presenti aiuti alla guida di alcuna sorta, rendendo la Viper un auto sfruttabile al limite delle sue prestazioni solo da piloti esperti e dotati di manico.

Fu un successo stratosferico, tanto da rimanere sul mercato fino al 1995 quando venne sostituita da una versione aggiornata con un nuovo propulsore ancora più potente. Ma il primo modello rimase piantato nella memoria degli amanti delle auto per l'incredibile aggressività che la RT/10 dimostrava solo guardandola.

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